Mer. Mag 14th, 2025
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Una penna si sveglia a mezzogiorno tutta scazzata, reduce da una notte insonne, e decide che è il momento di deformare la realtà che la circonda. È una penna che non vuol sentir ragioni, dice le cose che non puoi dire davanti a tutti.
Quadretti ospita ciò che le passa per la testa, anzi soprattutto per lo stomaco. In questa rubrica si sorriderà, si storcerà il naso, si lavorerà d’immaginazione. Tutto questo in letture che vi ruberanno sì e no un paio di minuti. Pronti?

Lettore, ti disprezzo perché non ti apprezzo. Non aggiungo un prezzo a ciò che fai, al contrario di quanto tu fai con me. Mi chiedi sempre a cosa serve, questo fatto, questa cosa che scrivo. E a cosa serve? A che serve? E a che serve? E quindi a che serve? Eh? A che serve? E dimmi un po’, a che serve? A che serve? Che sbocchi ci sono? Che sbocchi? Quali sbocchi lavorativi ci sono? Ah e quali sbocchi lavorativi ci sono? Ah ok capito, e che sbocchi lavorativi? Quali sono gli sbocchi lavorativi, allora?
Nessuno! Nessuno! Non c’è niente! Il nulla cosmico! Ma io vivo, per questo!
E tu, lettore, invece. Chi servi? Tu chi servi? Ciò che tu fai che serve? Chi serve? Che serve? Allora – dimmi un po’ – chi serve? Servi chi? Serve chi? Sbrocchi? Quando sbrocchi? Chi fa sì che sbrocchi? Sbrocchi mai? Non ti capita che sbrocchi? Perché sbrocchi? Sbrocchi?

di Rossella Liotine

Laureata in Lettere Classiche e studentessa di Italianistica e Culture letterarie europee, appassionata di scrittura creativa, etimologia, letteratura.

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