Nell’ultimo episodio della nostra serie podcast, ci concentriamo esclusivamente sulla terza guerra del Nagorno-Karabakh, che ha avuto luogo nel 2023. Questo episodio è dedicato a comprendere come il conflitto, apparentemente stabilizzato dopo la seconda guerra del 2020, sia esploso di nuovo con una nuova escalation militare, cambiando ulteriormente gli equilibri della regione.
Nel corso del 2023, le tensioni tra Armenia e Azerbaigian si sono intensificate, culminando in un nuovo attacco da parte dell’Azerbaigian. Questa offensiva, lanciata con l’obiettivo di consolidare il controllo sul Nagorno-Karabakh, ha portato a scontri più violenti rispetto agli anni precedenti e a un nuovo capitolo di sofferenza per le popolazioni coinvolte. In questo episodio, analizziamo le ragioni dietro questa ripresa delle ostilità, concentrandoci sulle dinamiche politiche interne ai due paesi e sulle implicazioni geopolitiche.
La crisi umanitaria è uno degli aspetti centrali di questo episodio: migliaia di armeni sono stati costretti a fuggire dalle loro case, mentre le condizioni di vita nella regione sono drasticamente peggiorate. La situazione rimane estremamente incerta, con negoziati fragili e tensioni che potrebbero esplodere nuovamente.
Un altro aspetto fondamentale riguarda il ruolo delle potenze internazionali. In particolare, esploriamo come la Russia, impegnata in Ucraina, abbia faticato a mantenere il controllo sulla regione, mentre la Turchia ha continuato a supportare l’Azerbaigian, rafforzando la sua influenza. Al contempo, i tentativi di mediazione internazionale si sono dimostrati insufficienti per evitare l’ennesima escalation.
Questo episodio chiude la serie con uno sguardo al futuro incerto del Nagorno-Karabakh e alle possibili evoluzioni del conflitto. La terza guerra ha dimostrato che la pace nella regione è ancora lontana e che le tensioni rimangono vive, alimentate da fattori geopolitici complessi e difficili da risolvere.